La
mamma di Simona, 12 anni, si domanda "dov'è finita la nostra splendida bambina?"
Paola
e Anna ai giardinetti si confidano le preoccupazioni che nutrono sui loro piccoli,
compagni alla scuola dell'infanzia.
Valentina, 15 anni, sconvolge tutti durante
un pranzo di famiglia dicendo davanti a nonni, zii e parenti vari che da grande
vuole fare la velina.
I genitori di Martina chiedono aiuto disperati ad
un’educatrice del nido per capire come gestire i terribili capricci della loro
bambina.
Nora non sa bene come rispondere alle domande di Anna, 6 anni,
incuriosita dal prossimo arrivo di un fratellino.
Sono
alcune delle situazioni, piuttosto normali e quotidiane, descritte nei casi
utilizzati nei corsi di Orientamento familiare che una ventina di Associazioni
presenti in tutta Italia e riunite nella Conferenza permanente Sistema Famiglia
propongono ai coniugi e ai genitori che desiderano migliorare le loro capacità
educative e la loro relazione di coppia.
I
corsi sono vari, due per i coniugi che vogliono migliorare e rendere sempre più
saldo e felice il loro matrimonio, altri sei su tematiche educative secondo le
fasce di età dei figli, dalla nascita all’adolescenza, e due per giovani professionisti
non ancora sposati che stanno affrontando le scelte importanti della vita.
Perché
si utilizzano dei casi? Per favorire il confronto fra i partecipanti su
situazioni che sono sempre reali, ma che non li coinvolgono personalmente ed
emotivamente e per insegnare un metodo utile per affrontare ciò che accade in
famiglia a partire dai fatti e non dai giudizi, o peggio, dai pre-giudizi, tipo
il frequente "sei sempre il solito....", che andrebbe assolutamente e
comunque evitato.
E
poi, perché il metodo del caso favorisce la partecipazione di tutti, e la partecipazione
è l’elemento chiave dell’Orientamento familiare. Non lezioni, non conferenze,
ma un aiuto a riflettere insieme su che cosa è meglio per noi e per tutta la
nostra famiglia, con alcune tematiche ricorrenti, ma adattate alle diverse
fasce di età dei nostri bambini e ragazzi: come si elabora un progetto
educativo per ogni figlio (dato che non ce ne sono due uguali, anche se sono entrambi
nostri!), se va ancora bene l’autorità e che cosa vuol dire essere autorevoli
oggi, l’educazione dell’affettività, lo studio, la gestione dei capricci dei
più piccoli (ma in modo diverso anche dei grandi), la strada verso l’autonomia,
il tempo libero e le nuove tecnologie.
Nei corsi per coniugi invece si parla
di relazione, delle differenze tra uomo e donna nel comportamento, nel linguaggio,
nella sfera emotiva - quelle differenze che spesso non sono conosciute e
rendono più complessa la vita quotidiana - dell’armonia da ricercare tra
famiglia e lavoro, della comunicazione ecc.
Ogni
modulo prevede quattro momenti: prima la lettura personale del caso e di una nota
tecnica inerenti l’argomento della sessione, poi uno scambio di idee fra marito
e moglie, che non è sempre facile da fare nelle nostre giornate convulse (e magari
così poi si prende o si riprende l’abitudine a dialogare su di noi e sui nostri
figli...).
Il
terzo passaggio, che tutti dicono essere il più divertente, è la discussione in
piccolo gruppo, dove si comincia ad esaminare il caso e a tirar fuori i primi
problemi che presenta; si svolge in un ambiente familiare e simpatico, nelle
case dei partecipanti, ma perché no in un bar o, nella bella stagione, alla
domenica seduti su un prato, mentre i bambini giocano.
Per
finire, l’ultimo incontro di ogni modulo prevede una sessione generale, guidata
da un moderatore esperto della tematica che si va ad affrontare: anche questo
momento è sempre vivace, animato e piuttosto divertente, quando tutti i piccoli
gruppi si confrontano sull’analisi dei fatti, espongono i problemi emersi – e
sempre ne saltano fuori di nuovi - , si abbozzano le soluzioni al caso (cosa
direste a quella coppia descritta nel caso, se fossero amici vostri?) e alla
fine emergono le conclusioni più generali, i criteri sull’argomento che è stato
affrontato da mettere in pratica nella vita di ogni giorno da ognuno dei
presenti.
Il
tutto è abbastanza dilazionato, un modulo al mese più o meno.
Una
realtà solo italiana? No, tutt’altro. I corsi si tengono in una cinquantina
Paesi dei cinque continenti e fanno capo all’IFFD (International Federation for
Family Development), una ONG in stato consultivo presso l’ONU; IFFD si
preoccupa del contenuto dei Corsi tramite tre Comitati tecnici per diverse aree
linguistiche e culturali e di sostenere il lavoro nei vari Paesi con la
formazione iniziale e il costante riferimento di supporto. Anche l’Italia ha
partecipato a qualcuna di queste avventure, perché alcuni nostri moderatori
hanno contribuito all’inizio dei corsi in Slovenia e in India.
Oeffe,
l’Associazione di Milano, è responsabile per la formazione per tutta l’Italia: ha
quindi attivato un proprio Comitato scientifico e da 6 anni collabora con un
consorzio di quattro Università per lo svolgimento di un corso di
perfezionamento online per la formazione dei moderatori. Questa esperienza è
stata presentata recentemente in Germania ad un Convegno sulla formazione dei
family counselors, in cui Oeffe ha rappresentato il Forum delle Associazioni
familiari, di cui fa parte.
Oeffe
collabora con il FAES di Milano per la formazione dei genitori e anche quest’anno
abbiamo attivato alcuni corsi, ecco il dettaglio dei primi appuntamenti:
Per i genitori AURORA:
"Chi
sei, chi diventerai: le caratteristiche dell'età"
Sabato 18
ottobre alle ore 9:30 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati
2/a.
Durante gli incontri è previsto un servizio di
babysitting
Per genitori di figli in 3ª secondaria
"La
mia autorità, la sua libertà: una sfida da vivere si terrà Lunedì
13 ottobre alle ore 20:30 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati 2/a.
Per genitori di figli in 2ª e 3ª Liceo
"L'uso
del tempo libero, opportunità e rischi della rete" si terrà Sabato
18 ottobre alle ore 10:00 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati 2/a.
Giorgio
e Carmen Tarassi
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