giovedì 9 ottobre 2014

Faes e Oeffe: una sinergia dedicata ai genitori

La mamma di Simona, 12 anni, si domanda "dov'è finita la nostra splendida bambina?"
Paola e Anna ai giardinetti si confidano le preoccupazioni che nutrono sui loro piccoli, compagni alla scuola dell'infanzia. 
Valentina, 15 anni, sconvolge tutti durante un pranzo di famiglia dicendo davanti a nonni, zii e parenti vari che da grande vuole fare la velina. 
I genitori di Martina chiedono aiuto disperati ad un’educatrice del nido per capire come gestire i terribili capricci della loro bambina. 
Nora non sa bene come rispondere alle domande di Anna, 6 anni, incuriosita dal prossimo arrivo di un fratellino.
Sono alcune delle situazioni, piuttosto normali e quotidiane, descritte nei casi utilizzati nei corsi di Orientamento familiare che una ventina di Associazioni presenti in tutta Italia e riunite nella Conferenza permanente Sistema Famiglia propongono ai coniugi e ai genitori che desiderano migliorare le loro capacità educative e la loro relazione di coppia.
I corsi sono vari, due per i coniugi che vogliono migliorare e rendere sempre più saldo e felice il loro matrimonio, altri sei su tematiche educative secondo le fasce di età dei figli, dalla nascita all’adolescenza, e due per giovani professionisti non ancora sposati che stanno affrontando le scelte importanti della vita.
Perché si utilizzano dei casi? Per favorire il confronto fra i partecipanti su situazioni che sono sempre reali, ma che non li coinvolgono personalmente ed emotivamente e per insegnare un metodo utile per affrontare ciò che accade in famiglia a partire dai fatti e non dai giudizi, o peggio, dai pre-giudizi, tipo il frequente "sei sempre il solito....", che andrebbe assolutamente e comunque evitato.
E poi, perché il metodo del caso favorisce la partecipazione di tutti, e la partecipazione è l’elemento chiave dell’Orientamento familiare. Non lezioni, non conferenze, ma un aiuto a riflettere insieme su che cosa è meglio per noi e per tutta la nostra famiglia, con alcune tematiche ricorrenti, ma adattate alle diverse fasce di età dei nostri bambini e ragazzi: come si elabora un progetto educativo per ogni figlio (dato che non ce ne sono due uguali, anche se sono entrambi nostri!), se va ancora bene l’autorità e che cosa vuol dire essere autorevoli oggi, l’educazione dell’affettività, lo studio, la gestione dei capricci dei più piccoli (ma in modo diverso anche dei grandi), la strada verso l’autonomia, il tempo libero e le nuove tecnologie.
Nei corsi per coniugi invece si parla di relazione, delle differenze tra uomo e donna nel comportamento, nel linguaggio, nella sfera emotiva - quelle differenze che spesso non sono conosciute e rendono più complessa la vita quotidiana - dell’armonia da ricercare tra famiglia e lavoro, della comunicazione ecc.
Ogni modulo prevede quattro momenti: prima la lettura personale del caso e di una nota tecnica inerenti l’argomento della sessione, poi uno scambio di idee fra marito e moglie, che non è sempre facile da fare nelle nostre giornate convulse (e magari così poi si prende o si riprende l’abitudine a dialogare su di noi e sui nostri figli...).
Il terzo passaggio, che tutti dicono essere il più divertente, è la discussione in piccolo gruppo, dove si comincia ad esaminare il caso e a tirar fuori i primi problemi che presenta; si svolge in un ambiente familiare e simpatico, nelle case dei partecipanti, ma perché no in un bar o, nella bella stagione, alla domenica seduti su un prato, mentre i bambini giocano.
Per finire, l’ultimo incontro di ogni modulo prevede una sessione generale, guidata da un moderatore esperto della tematica che si va ad affrontare: anche questo momento è sempre vivace, animato e piuttosto divertente, quando tutti i piccoli gruppi si confrontano sull’analisi dei fatti, espongono i problemi emersi – e sempre ne saltano fuori di nuovi - , si abbozzano le soluzioni al caso (cosa direste a quella coppia descritta nel caso, se fossero amici vostri?) e alla fine emergono le conclusioni più generali, i criteri sull’argomento che è stato affrontato da mettere in pratica nella vita di ogni giorno da ognuno dei presenti.
Il tutto è abbastanza dilazionato, un modulo al mese più o meno.
Una realtà solo italiana? No, tutt’altro. I corsi si tengono in una cinquantina Paesi dei cinque continenti e fanno capo all’IFFD (International Federation for Family Development), una ONG in stato consultivo presso l’ONU; IFFD si preoccupa del contenuto dei Corsi tramite tre Comitati tecnici per diverse aree linguistiche e culturali e di sostenere il lavoro nei vari Paesi con la formazione iniziale e il costante riferimento di supporto. Anche l’Italia ha partecipato a qualcuna di queste avventure, perché alcuni nostri moderatori hanno contribuito all’inizio dei corsi in Slovenia e in India.
Oeffe, l’Associazione di Milano, è responsabile per la formazione per tutta l’Italia: ha quindi attivato un proprio Comitato scientifico e da 6 anni collabora con un consorzio di quattro Università per lo svolgimento di un corso di perfezionamento online per la formazione dei moderatori. Questa esperienza è stata presentata recentemente in Germania ad un Convegno sulla formazione dei family counselors, in cui Oeffe ha rappresentato il Forum delle Associazioni familiari, di cui fa parte.
Oeffe collabora con il FAES di Milano per la formazione dei genitori e anche quest’anno abbiamo attivato alcuni corsi, ecco il dettaglio dei primi appuntamenti:

Per i genitori AURORA:
"Chi sei, chi diventerai: le caratteristiche dell'età"
Sabato 18 ottobre alle ore 9:30 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati 2/a. Durante gli incontri è previsto un servizio di babysitting

Per genitori di figli in 3ª secondaria
"La mia autorità, la sua libertà: una sfida da vivere si terrà Lunedì 13 ottobre alle ore 20:30 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati 2/a.

Per genitori di figli in 2ª e 3ª Liceo
"L'uso del tempo libero, opportunità e rischi della rete" si terrà Sabato 18 ottobre alle ore 10:00 presso la scuola FAES Argonne di via Fossati 2/a.

Giorgio e Carmen Tarassi



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