giovedì 24 aprile 2014

Sabato 7 giugno... FAES day!!!



Cari ragazzi, insegnanti e genitori delle Scuole FAES
anche quest’anno il FAES Day vi aspetta per una giornata di allegria in compagnia degli amici delle vostre Scuole FAES.

La data: sabato 7 giugno 2014
Il luogo: Centro Schuster, Milano via Padre Lodovico Morell 2 

Giochi, Area Show, concerti musicali, danze, ricchi premi e barbecue, non potete mancare. Il divertimento è assicurato per tutti, dai bambini dell’Aurora ai ragazzi del Liceo, e per tutta la famiglia.
E se qualcuno vuol dare una mano scriva a faesday@faesmilano.it.
I genitori del Comitato FAES Day 2014   

mercoledì 16 aprile 2014

Vivere pochi minuti e insegnare tutto



L’essenziale non è invisibile agli occhi, non sempre. A volte indossa il mantello della realtà e si mostra. Magari senza dire nulla, ma comunicandoci tutto. Come ha fatto nell’Indiana col piccolo Walter Joshua Fretz, di 19 settimane e 3 giorni, nato e sopravvissuto una manciata minuti. Appena il tempo di respirare, di tremare, di farsi stringere da mamma e papà, lasciando la famiglia e chiunque veda le sue fotografie immersi in uno stupore pieno di domande. Perché la vita di questo angelo di passaggio – inutile nasconderlo – a prima vista appare priva di significato. Che senso può infatti avere, per una donna, mettere al mondo una creatura già pronta per il Cielo, e per altri assistere a questo insolito prodigio? La parte razionale, o meglio razionalista di ciascuno di noi, scuote il capo: nessuno. Nessun senso: Walter Joshua non è stato che un inciampo della natura o, per chi ci crede, di Dio.
Questa è la prima risposta che siamo portati a darci, ma non basta. La forza delle immagini infatti non si placa e ci spinge a tornare a fissare quelle dita, minute e tenerissime. La domanda così riemerge: che senso hanno pochi minuti di vita? Minimizzare non serve, un senso ci deve essere; anzi c’è. Perché se ogni figlio è un dono, è impossibile non vi sia una ragione per cui quel batuffolo d’amore è passato a trovarci. Non per nulla, mentre ci interroghiamo, c’è chi ha già una risposta ed è Lexi Fretz, la madre del piccolo, la quale non ha dubbi: accogliere quel figlio, anche se purtroppo per poco, è stato un privilegio. «L’ho preso, l’ho abbracciato – racconta – mentre il suo cuoricino batteva. L’ho tenuto vicino al cuore, ho contato le dita di mani e piedi e l’ho baciato sulla piccola fronte».
In più pare che l’intero popolo del web, nel vedere le foto di quel bimbo così fragile – fragile da vivere il tempo di un abbraccio – si stia commovendo. Il che dimostra che non è affatto vero che la breve esistenza di Walter Joshua, consumatasi in meno di 20 settimane, sia stata inutile: qualcosa, di lui, è rimasto. Anzi, è rimasto molto, forse tutto se si pensa che la vita di ognuno, in realtà, affonda le radici nella dipendenza dal prossimo: nasciamo deboli e, se abbiamo la fortuna di vivere a lungo, deboli moriamo. Non la forza ma l’amore è quindi il filo cui siamo appesi, la mano che, giorno dopo giorno, ci sorregge. Ed è proprio di amore che la breve avventura di questo bambino americano in definitiva ci parla; dell’amore che rende prezioso ogni minuto, ogni istante di quel che ci è concesso di vivere.
Anche se, come nel caso di Walter Joshua, tutto dovesse esaurirsi in pochissimo. Sbaglieremmo se infatti affidassimo aprioristicamente il valore dell’esistenza alle clessidre – chi vive di più, vive meglio -, ai conti correnti – chi più ha, meglio sta – o a qualche altra bilancia: l’essenziale sfugge alla misura, pur essendo misura di tutto. Questo spiega perché il mistero più grande s’annida anche in pochi minuti di vita, anzi soprattutto in quelli. Quando di vitale sembra non esservi nulla, eccetto il respiro; eccetto un cuore piccolissimo che pure batte; eccetto dita sottili come aghi ma comunque decise ad aggrapparsi, a tentare, anche se solo per una volta, a stringere un po’ di quella vita che altri hanno in abbondanza senza riuscire ad apprezzarla. No, l’essenziale non è invisibile agli occhi: è invisibile ai distratti.

lunedì 14 aprile 2014

Ricordi di un sopravvissuto. Incontro con Samuel Artale.

Venerdì scorso i ragazzi e le ragazze dei licei Argonne e Monforte hanno avuto il privilegio di incontrare l'ingenier Samuel Artale, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz.

L’ing. Artale ha ceduto ai presenti i ricordi delle terribili violenze subite da un bambino di appena cinque anni e trasmesso quanto di buono abbia potuto imparare: l’amore verso la Vita. 


Padre cattolico e madre ebrea, Samuel Artale fu deportato insieme a tutta la famiglia ad Auschwitz dove morirono il padre, la madre, il nonno, la zia e la sorella e dal quale uscì, unico superstite della famiglia, il 27 gennaio 1945 quando l'Armata Rossa aprì i cancelli. 

Il piccolo Samuel (aveva otto anni), provato nel fisico, ma che mai aveva perso la speranza di sopravvivenza, fu preso in consegna dalla Croce Rossa Internazionale e affidato ad una associazione ebraica che lo trasferì negli Stati Uniti. 

Oggi vive a Padova ed é docente di Normative Internazionali presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Palermo nonché Valutatore di Sistemi di Gestione per la Qualità, Ambiente e Sicurezza. 

Una testimonianza straordinaria e commovente degli orrori della Shoah sulla quale, per quanto si conosca, non si finisce mai di interrogarsi e non si rifletterà mai abbastanza. 

venerdì 11 aprile 2014

Sette buoni motivi per fare un'esperienza all'estero


di Elisa Callegari
Studiare all’estero è un’idea che avete in mente, qualcosa che vorreste fare perchè ne avete sentito tanto parlare ma non sapete se fa per voi? Che sia un anno al liceo, un Eramus, un corso di studi intero o un master, sarà un’esperienza importante che vi cambierà e vi farà riscoprire voi stessi.
Ma cosa rende quest’esperienza unica sotto tanti punti di vista?
1 – IMPARARE UNA LINGUA NUOVA:
Il modo migliore per imparare una lingua nuova è immergersi totalmente in questa lingua e nella cultura del paese che vi ospita, allontanandosi se possibile, dall’entourage confortante di concittadini che troverete nella città scelta. Tutti i corsi saranno in lingua, e sarete circondati costantemente dai nuovi idiomi tramite la TV, la radio, il panettiere/fruttivendolo/tabaccaio ecc. che vi chiedono cosa desiderate..
Insomma, IL modo a parer mio per imparare a parlare correttamente una nuova lingua, attraverso i modi di dire dei locali e le espressioni che non sono sui libri. Non vi tenta l’idea di perfezionare il vostro inglese a Cork o imparare il Francese a Parigi?
2 – APRIRSI AL MONDO E AGLI ALTRI:
Se vi sentirete persi i primi giorni e vi troverete di fronte a shock culturali beh… sappiate che questo cambierà presto. Imparerete a conoscere una cultura e ad immergervi totalmente in essa, imparando ad amarla e a farla “vostra” giorno dopo giorno. Cibo, vita di tutti i giorni, feste, tendenze… il luogo che sceglierete non avrà più nessun segreto per voi. Ed è proprio imparando a conoscere gli altri e le altre culture che diventiamo più tolleranti e possiamo vantarci di conoscere il mondo un pochino meglio.
3 – SCOPRIRSI… E TROVARSI:
Molti pensano che prendendosi un anno sabbatico, partendo a studiare all’estero o semplicemente per un lungo viaggio possa portare alla conoscenza più intima di se stessi. Non so dire se sia proprio cosi’, cio’ che so per certo è che allontanarsi dal tran-tran quotidiano, dalla famiglia e dalle cose a noi piu’ care ci da la possibilità di metterci alla prova, di scoprire lati di noi stessi che non conoscevamo e avere una percezione dei nostri limiti molto più chiara.
4 – REINVENTARSI:
Questa è l’occasione per fare una pausa con la vostra “vecchia” vita e di reinventarvi fuori dal vostro quadro abituale. Conoscerete nuove persone  apprezzerete nuovi punti di vista, esplorerete nuove attività e troverete quella che amate di più. Vi chiederete “perchè qui faccio ed ho voglia di fare tutte queste cose e a casa no?”… beh perchè sarete liberi da orari imposti, dalla cena in tavola a quell’ora e vi sembrerà di avere il mondo a vostra disposizione. Ed è cosi’ che è. Sarete contenti (oppure no!) di tornare alla vostra “vecchia” vita dopo essere usciti dall’abitudine.
5 – OPPORTUNITà DI VIAGGIARE:
Si OK, siete già all’estero, ma una volta li troverete il modo di andare al “paese vicino” per poi trovare il treno che con soli 10 Euro vi porta nella capitale o in quell’altra città che vorreste vedere.. Farete gite per andare a vedere una qualche esibizione/mostra/concerto dalla parte opposta al luogo dove siete… Arriverete a conoscere il Paese in cui siete meglio di quello in cui vivete, potete scommetterci.
6 – ESTENDERE LA PROPRIA “RETE”:
Conoscerete gente di ogni parte del mondo e diventeranno la vostra seconda famiglia. E’ cosi’. Troverete amici con i quali il legame sarà indistruttibile e solido per tutta la vita, perchè vivrete la stessa esperienza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E sarà bellissimo rivedervi una volta finito il periodo di studi e sarà un ottimo pretesto per partire e vedere città e paesi che non vi sarebbero mai venuti in mente. Facebook, Twitter e qualsiasi altro social network vi permetterà di mantenere queste amicizie che credetemi, sono tra le migliori al mondo.
7 – SIETE PRONTI A VIVERE L’ESPERIENZA PIU’ BELLA DELLA VOSTRA VITA?
Durante questo semestre o anno vivrete emozioni, situazioni e momenti unici, divertenti e anche tristi. E’ una delle esperienze più intense che ci siano. Tornare a casa sarà come strapparvi il cuore, credetemi.

lunedì 7 aprile 2014

Baby Zone: pomeriggi a tema


Continuano i pomeriggi a tema organizzati dalla Scuola Aurora – Asilo nido e Scuola dell’Infanzia - tutti i 
giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00. 

Si tratta di una doppia opportunità per i genitori:

ricevere informazioni e consigli pratici per destreggiarsi nel mondo della prima infanzia condividendo esperienze con altri genitori
visitare una scuola dell’infanzia e un nido di eccellenza.

Questo il calendario dei prossimi incontri:

10 aprile, ore 16.30
"La gestione della febbre nel bambino" 
Dott.ssa Maria Colombo, pediatra


8 maggio, ore 16.30
"Mio figlio ci sente? Valutazione capacità uditiva nel bambino"

Dott. Carlo Longhi, pediatra

17 maggio, ore 16.00-18.00
"Manovra disostruttiva delle vie aeree: prove pratiche"
Salvamento Academy

22 maggio, ore 16.30
"E' l'ora della pappa"
Dott. Carlo Longhi, pediatra


29 maggio, ore 16.30
"Il mio bambino fa i capricci? Come gestirli"
Dott.ssa Fiorenza Seghetti, pedagogista e Direttrice scuola Faes Monforte


5 giugno, ore 16.30
"Tatto e contatto: perchè massaggiare il bambino"
Benedetta Costa, Presidente onorario dell'Associazione Italiana Massaggio Infantile


La partecipazione è gratuita ed una educatrice sarà a disposizione per intrattenere i bambini con attività ricreative.