martedì 29 maggio 2012

Intervista a Claudia Bertolini


Le donne della Monforte
Interviste ad ex alunne del liceo classico Monforte.
Claudia Bertolini

Maturità del 2007, attualmente sta frequentando l'ultimo anno di università per conseguire la laurea specialistica in Filosofia della Scienza a settembre presso l’Università Cattolica di Milano.
Da agosto 2011 è in America presso l’università Virginia Tech: nel primo semestre ha frequentato quattro corsi di filosofia, mentre durante questo semestre sta scrivendo una tesi sperimentale con oggetto i modelli della scienza, seguendo alcuni progetti attivi nei dipartimenti di fisica e ingegneria del computer.

1) Il liceo Monforte primo classico di Milano secondo la Fondazione Agnelli: che impressione le ha fatto questa notizia?
All'apprendere la notizia dall'altra parte del mondo sono rimasta sorpresa e chiaramente contenta. Ho infatti ricevuto una mail di mia mamma con scritto: "Puoi annoverarti tra le ex-alunne del miglior liceo classico di Milano". Pertanto questo informazione che ha fatto subito un volo transoceanico non può che rendermi orgogliosa di aver frequentato proprio la Monforte. Tuttavia, a parte la sorpresa iniziale, devo dire che questo fatto è prova che la meritocrazia è ancora un valore. La Monforte è un'ottima scuola e questo riconoscimento conferma ciò che, da anni, è una realtà.

2) Che cosa le ha dato in particolare di positivo la Monforte che le è servito per la sua crescita personale e professionale?
Ad essere sincera, penso che, senza la Monforte, non sarei dove sono ora. Anzitutto questa scuola mi ha fornito il metodo di studio, strumento che è risultato indispensabile nella mia carriera accademica per ottimizzare i tempi e ottenere buoni risultati. In secondo luogo, tramite le mie professoresse, dall'alto valore umano oltre che semplicemente professionale, la Monforte è stato il mezzo di trasmissione di quei valori che hanno permesso lo sviluppo della mia persona. La mia ex-scuola incarna due elementi che difficilmente si trovano congiunti nel mondo d'oggi, e ora che mi trovo all'estero, lo sperimento ancora di più. I due fattori sono: la crescita professionale/scolastica/accademica e la crescita umana (lo sviluppo delle virtù proprie della persona e la capacità di uso della propria libertà). Troppo spesso si punta su una crescita professionale svincolata da qualsiasi valore ma, per garantire lo sviluppo integrale della persona umana, bisogna puntare su entrambi i valori (lavorativo e umano: in fondo, il lavoro è stato creato a servizio dell'uomo). Pertanto il riconoscimento della Monforte come miglior liceo classico di Milano è la prova che è bello e soprattutto possibile crescere su entrambi i fronti.

3) Scuola omogenea femminile: un vantaggio o uno svantaggio? perché?
Decisamente un vantaggio. Uomini e donne sono diversi: entrambi partecipano della stessa natura umana ma hanno caratteristiche peculiari non soltanto fisiche ma anche mentali, emotive, spirituali. Avere scuole separate ha lo scopo di esaltare la bellezza di questa diversità e innalzare la femminilità/mascolinità. Il fatto di scoprire, negli anni scolastici, la propria specificità di donna o uomo è poi una ricchezza che diventa bagaglio costante di una vita. Oltretutto sia durante la scuola che alla fine dei miei tredici anni in Monforte, sono sempre stata circondata da amici (maschi e femmine) e ciò che è certo è che, quanto più si apprezza se stessi e si rispettano e amano le proprie caratteristiche come essere uomo o donna, tanto più si è apprezzati ed amati dagli altri.

4) Può condividere un breve ricordo, un episodio, della sua vita scolastica?
Il ricordo più bello che mi porto dietro.. in verità ce ne sono molti ma.. quello più bello è sicuramente l'esperienza di teatro in II media. L'anno della II media normalmente in Monforte è l'anno in cui si mette in scena uno spettacolo teatrale. Noi abbiamo avuto la fortuna di fare "Harry Potter" e io la mega-fortuna di essere addirittura il protagonista. Abbiamo letto il libro, scritto noi stesse il copione, creato la sceneggiatura, recitato e me li ricordo ancora i bambini aggrappati al palco durante la scena finale che urlavano: "Vai Harry". Un'esperienza unica. Ne potrei raccontare molte ancora: gli anni del liceo per esempio sono stati altrettanto ricchi di belle avventure. Per esempio lo scambio con le ragazze della liceo Imera di Palermo: loro sono venute da noi ospiti a Milano per una settimana e noi a Palermo in giugno da loro. Una condivisione decisamente arricchente.

5) Perché scegliere oggi la Monforte?
Sì la consiglierei decisamente perché "Diventare uomini e donne conta" non è semplicemente un motto delle scuole Faes ma la realtà della mia vita adesso e ciò per cui sono riconoscente alla mia ex-scuola. In particolare la consiglierei per l'altro spessore professionale ed umano delle professoresse che ci lavorano e con cui ho avuto il piacere di collaborare anche io l'anno scorso. E' straordinario rendersi conto di quanta passione e amore mettono nel loro lavoro che viene a rappresentare davvero una fetta consistente della loro vita.

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