giovedì 25 settembre 2014

"Programma il futuro". La rivoluzione digitale della scuola per insegnare il «coding» fin dalle elementari.

di Antonella di Gregorio, da corriere.it

L’alfabetizzazione del nuovo millennio si fa in numeri binari: 1-0-0-1. Il linguaggio dei calcolatori, cioè, verrà prima di (o insieme a) ortografia e tabelline. E i ragazzini non saranno più solo fruitori passivi di tecnologia, ma impareranno a «ragionare» come i computer. Anzi, a far ragionare i computer. 
Parte dunque anche in Italia la sperimentazione appena decollata in Gran Bretagna e Stati Uniti, che vede l’inserimento del coding - e cioè la capacità di impartire istruzioni a un calcolatore -fin dal curriculum delle primarie. A dare il la a un movimento diventato davvero globale, è stata la campagna «Hour of Code», lanciata da Code.org (fondazione no profit statunitense dedicata allo sviluppo della formazione nella programmazione dei linguaggi informatici) per la diffusione delle scienze informatiche. 

«Programma per il futuro» è la sponda italiana dell’iniziativa, utilizzata da milioni di alunni negli Stati Uniti e apprezzata da Barack Obama; entrata alle elementari, in Estonia, già da due anni; partita in Inghilterra a inizio anno scolastico, con corsi obbligatori di coding per tutti, dopo un anno di dibattiti e un paio di sondaggi per sondare il livello di consapevolezza dei genitori in merito ai nuovi programmi. 
In Italia gli obiettivi sono per ora su scala ridotta: almeno una lezione per ogni studente. Poco più di un assaggio. Si potrà fare cioè un’ora di avviamento al pensiero computazionale: l’«ora di Codice». E poi, eventualmente, un percorso più approfondito, di dieci ore, da svolgere nel corso dell’anno scolastico. In tutti e due i casi le lezioni si possono fruire sia on che off line, per non penalizzare le scuole meno fornite di computer e connessione a Internet. 

Alle scuole, spiega una circolare del Miur, saranno forniti una serie di strumenti «semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell’informatica e del pensiero computazionale». 
L’Italia - si legge - sarà uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nei propri istituti scolastici di questi contenuti «facendo della scuola una leva di innovazione e sviluppo». I corsi sono promossi dal Miur in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), prevedono lezioni e informazioni messe a disposizione sul sito www.programmailfuturo.it e la presenza di un docente o di un volontario che agisce in coordinamento con il Consorzio: alla fine del corso, verrà rilasciato agli alunni un attestato di frequenza da parte del ministero. 

Un primo passo, che forse non servirà a crescere una generazione di Steve Jobs, ma che dimostra la voglia di tenersi al passo con quelle che sono le iniziative che vengono prese, a livello europeo, nel campo dell’Istruzione, nel tentativo di risollevare lo stato precario della scuola italiana. 
Il governo si auspica che almeno il trenta per cento delle scuole italiane possano essere in grado di aderire al progetto già a partire dall’anno scolastico 2014/2015 e per incentivare la partecipazione garantisce che «i materiali potranno essere utilizzati da docenti di qualunque materia; non saranno necessarie particolari nozioni o abilità tecniche, proprio per rendere questa esperienza accessibile a tutte le classi». 

Il lancio ufficiale sarà a dicembre, nella settimana che va dall’8 al 14, quando si celebrerà a livello mondiale l’Ora del Codice. Miur e Cini invitano per questo le scuole ad avviare in quel periodo le loro attività per poi procedere con il livello avanzato nelle settimane successive. Gli istituti che hanno già aderito negli anni scorsi alle iniziative del Piano della Scuola Digitale del Miur (Scuole 2.0 e Classi 2.0) saranno invitati a partecipare da subito ad una sperimentazione di messa a punto del progetto. 
Una sperimentazione aperta anche ad altri istituti interessati, che dovranno però candidarsi con un’iscrizione su Programmailfuturo.it (entro il 10 ottobre), in modo da partecipare insieme alle altre scuole alla Settimana Europea del Codice (all’11 al 17 ottobre 2014), un’iniziativa del Vice Presidente della Commissione Europea Neelie Kroes per favorire l’avvicinamento di giovani e giovanissimi al pensiero computazionale attraverso la programmazione.

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