venerdì 13 settembre 2013

Promessi Lego al Milano Film Festival

Echeion, un giornale online che vanta nella redazione nomi di ex-alunni Faes, ci racconta la storia di altri ex-alunni Faes che stanno cercando di realizzare i loro sogni, mettendosi alla prova, utilizzando la loro creatività e le loro possibilità. In questo caso, i cari vecchi pezzi di Lego, sono stati spunto per una grande idea che sta girando in lungo e in largo per l'Italia, fino ad approdare al Milano Film Festival. Scopriamo insieme di cosa si tratta, in questo articolo di Lorenzo Ponte!
"Come far viaggiare un sogno dalle pareti della nostra camera da letto dritto sugli schermi di un Festival del cinema? Ce lo spiegano Marco Costa Letizia Pugni, studenti ventenni dell’università Cattolica di Milano, che un pomeriggio di un’estate afosa hanno deciso di dare ascolto a una simpatica idea, avuta magari tra un libro e una Cocacola.
Far incontrare un capolavoro della letteratura nostrana che ha purtroppo reso indigesta l’ora di italiano a molti adolescenti, con il gioco che ha segnato l’infanzia di tutti i bambini:Manzoni e i Lego. Tra interni di castelli e strade cittadine meticolosamente costruite con mattoncini, in pochi minuti riviviamo la storia di Renzo e Lucia. Le fattezze gialle e geometriche dei personaggi e un giovanissimo narratore danno un atmosfera fiabesca a una storia che oggi rischia di non comunicarci più nulla.
promesse milanesiRealizzato in stop motion, è l’esempio che con una buona idea si può cominciare a darsi da fare anche senza grandi finanziamenti alle spalle. L’ossimorica combinazione è vincente e in poco tempo iPromessi Lego raggiungono migliaia di visualizzazioni e vengono rimbalzati tra i social networks. L’entusiasmo non li fa adagiare sugli allori però e, in poco tempo, Marco si unisce con due amici Alberto Vignati e Michele Cardano per dare vita agli Iso, tre giovani filmakers milanesi squattrinati, ma con tanta fantasia e buona volontà nel portafoglio.
Per l’opera prima, It will never work, lasciano lo stop motion per lanciarsi in un cortometraggio dove una storia d’amore viene raccontata da un insolito punto di vista. Il messaggio è semplice e molto coraggioso, ma la vera forza di questo corto sono le luci fredde e intime e le inquadrature mai scontate.
Se sommassimo le loro età non riusciremmo a superare gli anni di Tornatore, eppure sbarcano con due opere alla sezione fuori concorso dell’edizione 2013 del Milano Film FestivalSalon des refusés, e noi ci godiamo lo spettacolo."

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