Abbiamo proposto ieri un articolo riguardante la scuola materna e le difficoltà che si possono affrontare.
Oggi vogliamo presentarvi la nostra proposta di scuola materna attraverso le parole di Wanda Sartori Crico, coordinatrice di Aurora, scuola dell'infanzia Faes, scuola materna che cerca di non creare bamboccioni!
In questo post troverete la prima parte, in cui si parla del metodo educativo e didattico, a breve la seconda parte che ci aiuterà ad entrare nel mondo dei piccoli allievi di Aurora e nel frattempo date un'occhiata a questa presentazione.
OPTIMIST, il vostro metodo didattico, di cosa si tratta?
"Totalmente inserito nel progetto educativo è il nostro
metodo didattico di cui ci avvaliamo e che ci siamo proprio comprati dall’università:
OPTIMIST. Optimist perché prende il nome dalle categorie della barche a vela, e
la categoria optimist è la più piccola, per i bambini più piccoli barchetta
monoposto.
Optimist ha due presupposti, uno neurologico e uno
pedagogico.
Il presupposto neurologico deriva dalla scoperta ormai
trentennale che il sistema nervoso non è completo alla nascita ma va ancora
completandosi e maturando per alcuni anni. Quindi alcune attività sono più
stimolanti per la maturazione del sistema nervoso: tutte le attività Optimist
hanno una serie di obiettivi didattici, educativi pedagogici, sempre è presente
un obiettivo a medio o lungo termine di interesse neurologico.
Faccio un esempio per chiarire questo concetto: i nostri
bambini tutti i giorni fanno una audizione musicale cioè ascoltano un
pezzettino di musica classica, cominciamo con 5 min quotidiani di ascolto nei 3
anni e arriviamo ai 15 minuti nei 5 anni.
Il repertorio è stato studiato non deciso da noi, ci è
arrivato così e rientra nel metodo; è presente molta musica barocca, molto
Mozart e qualche assaggio di altri autori. Il primo obiettivo è quello di gratificare
il bambino: non c’è bambino che non faccia volentieri l’audizione, anche perché
è studiata in tempo e in repertorio sulle caratteristiche dell’età, quindi
particolarmente adatta. Il secondo obiettivo è quello di incominciare a dare
una buona educazione musicale: ascolta buona musica. Ma l’obiettivo più
importante dell’audizione è quello neurologico perché hanno studiato e
visto che i bambini che a questa età vengono stimolati a questo tipo di musica
sono più capaci quando crescono di concentrazione intellettuale, di attenzione
all’ascolto verbale e sono più abili nell’acquisire lingue straniere. Una cosa
piccolissima che ha dei grossi effetti in realtà.
Il presupposto pedagogico di Optimist è quello di dare lo
stimolo tempestivo nel momento del “periodo sensitivo” di tale stimoli.
Mi spiego meglio. Il periodo sensitivo è un momento
temporale in cui il bambino in età evolutiva è particolarmente capace di
acquisire una abilità; per esempio un bambino tra i 6 e i 18 mesi è nel periodo
sensitivo del camminare il che vuole dire che se si fornisce lo stimolo minimo
(nel caso del bambino che deve camminare è smettere di legarlo al seggiolino quando
ci si accorge che prova ad alzarsi in piedi, ma lo si mette in posti in cui il
bambino è più libero) il bambino da solo comincia a fare tutta una serie di
esercizi per staccarsi e iniziare a muovere i piedini, proprio perché è nel momento
sensitivo al camminare. Ovviamente poi può essere che è un bambino
coraggiosissimo e come capisce che sta camminando si stacca e va avanti, come
può essere un bambino più fifone che deve essere stimolato ancora di più.
Noi a scuola facciamo la stessa cosa in tutti gli ambiti,
diamo stimoli minimi per aiutare il bambino a crescere.
I periodi sensitivi sono tantissimi e molto diversi tra
loro, hanno durata differente e spesso si sovrappongono. Il momento fondamentale
dei periodi sensitivi è tra gli 8 e i 10 anni di età, poi ce ne sono altri ma
più rari (per esempio il periodo sensitivo per la politica è tra i 16 e 18
anni)."
L'offerta di Aurora prevede un'educazione personalizzata e positiva, ci può spiegare bene questi due approcci all'educazione?
"Crediamo molto nell’educazione
personalizzata: significa saper rispettare ogni bambino per quello che è, punti
forti e punti deboli, svilupparlo e farlo migliorare tenendo conto però della
SUA personalità. Non cerchiamo di limare tutti affinché tutti si allineino
nella casella ma al contrario: cerchiamo di fare in modo che ognuno possa sviluppare
la sua personalità, il suo modo di essere. Noi cerchiamo di vivere un’educazione
che sia personale, cioè rispettosa della persona e la personalità dell’alunno,
il fatto di aiutarlo a migliorare le SUE personali caratteristiche, senza
mettere il bambino in uno schema prefissato.
Altra cosa particolare che cerchiamo di vivere l’educazione
positiva: stimolare buoni abitudini invece che reprimere abitudini sbagliate.
L’educazione
positiva è proprio questo cercare di incoraggiare e sfruttare il positivo
piuttosto che reprimere il negativo. Per esempio se ad un bambino dico “Non va
bene che fai così”, per prima cosa il bambino ci rimane male perchéè stato sgridato,
seconda cosa non gli offro degli strumenti per migliorare, forse lui fa così
perché non gli è mai venuto in mente di fare in altro modo. Se invece io dico
“Prova a fare così invece che cosà” il bambino non ci rimane male perché non
l’ho sgridato e vede il problema, il comportamento da un altro punto di vista e
capisce che c’è un altro modo di fare tale cosa.
Cercare di fare vedere qual è l’obiettivo: cosa guadagna se
si comporti bene. Quando si riesce ad applicare ha degli effetti fantastici,
perché non viene represso un comportamento sbagliato ma viene additato un
comportamento corretto o migliore."
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