Vi riproponiamo un post apparso sul blog FamiglieFelici, che ci fa riflettere sul cambiamento dell'istruzione e degli insegnamenti nell'era dei digital kids.
La scuola deve essere ripensata? I figli della generazione digitale
sono così diversi da avere bisogno di un modo diverso di insegnamento? Che tipo
di servizio può, o per meglio dire deve, offrire un ambiente educativo i
ragazzi e soprattutto alle loro famiglie?
Questo sono domande che ogni genitore potrebbe essersi posto mentre
considerava la scelta della scuola migliore per i propri figli. In ogni caso è
per rispondere a queste domande che intendiamo investire alcuni post, non
necessariamente di fila, con l’aiuto di Louis Cardona, un creativo ed esperto
educatore che ha messo a punto un innovativo approccio all’educazione dei
ragazzi liceale che prenderà il via a settembre a Lugano.
Louis è da parecchi anni direttore del club giovanile della città svizzera
ed è soprattutto un ottimo osservatore delle sfide e dei cambiamenti che gli
adolescenti stanno affrontando oggi. Iniziamo perciò a chiedergli quali siano
le principali prove che genitori ed educatori devono affrontare oggi per
aiutare i giovani a crescere.
Per poter rispondere a questa
domanda vorrei dapprima precisare come vedo la situazione attuale. Il terzo
millennio avrebbe dovuto essere l’età del divertimento, della felicità, della
libertà totale. Guardatevi in giro e che cosa vedete? Visi sorridenti? No,
piuttosto facce scure, tristi, persone quasi disperate. Apparentemente liberi
da ogni regola ma in realtà preda delle loro passioni. Questa è stata definita
società liquida, grigia, resa fragile dal raggiungimento dei propri desideri
invece che fortificata dalla lotta per conquistare i propri sogni. È piuttosto
l’età del disagio. La questione è una sola: perché è successo? Qual è la
ragione di questa disperazione? Che cosa dobbiamo cambiare? In quale modo
possiamo aiutare i nostri ragazzi ad avere di nuovo la speranza?
E qual è la sua risposta a tutto questo?
Aiutarli a superare tre ostacoli
che ritengo siamo le cause prima di questa situazione.
1. I ragazzi di oggi spesso non sono capaci d’impegnarsi se non ne sentono la
passione: come si fa a studiare quando non si ha voglia? La “ferrea legge della
voglia” rende schiavi di ciò che piace: il dovere del piacere. Il problema maggiore è che molti giovani sono
convinti che fare sempre ciò che piace è il segno della propria libertà: il paradosso della “libertà che rende
schiavi”…
2. L’elettronica ha favorito nei giovani “digital kids” atteggiamenti
dinamici e creativi che spesso sono in conflitto con il modo tradizionale di
fare lezione. Questo porta molti ragazzi validi ad avere un profitto scolastico
insufficiente.
3. Lo sviluppo dei media ha cambiato la modalità di fruizione delle
informazioni anche nei giovani di oggi: se nell’antichità bastava la parola a
trasmettere, e se nell’ultimo millennio era necessaria anche la scrittura, oggi
se il messaggio non è multimediale, se cioè non avvolge tutti i sensi, non
viene raccolto se non in minima parte e viene perso e dimenticato rapidamente.
E le sue soluzioni innovative possono
dare una risposta a questi problemi?
Certo che sì. L’Accademia Everest, che
aprirà i battenti in settembre, e che non è un liceo, è il mezzo che abbiamo
progettato per rispondere a questi tre problemi con tre soluzioni:
1. L’educazione del cuore
2. L’insegnamento proattivo
3. La neuropedagogia
Louis Cardona ci spiegherà come questi tre approcci funzionano in un
prossimo post. Nel frattempo ci farebbe piacere sapere se siete d’accordo con
lui nell’analisi della situazione attuale e nell’individuazione delle sue
cause.
Psico/pedagogia
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