martedì 19 giugno 2012

Intervista a Marco Sartirana



Gli uomini dell’ Argonne
Interviste ad ex alunni del 
liceo scientifico Argonne.
Marco Sartirana




Lavora al centro di ricerca dell’Università Bocconi sul management delle aziende sanitarie.  E’ iscritto al dottorato e collabora con le attività di formazione dell’Università e della SDA (la Scuola di Direzione Aziendale). Nel tempo libero si dedica all’organizzazione delle attività culturali di MilanoAccademia, una residenza universitaria frequentata da studenti di tutte le facoltà; pratica trekking, scia e cucina, (o almeno ci prova dice con un po’ di ironia, ma voci dicono sia bravo!).




1) Che cosa le ha dato in particolare di positivo Argonne che le è servito per la sua crescita personale?
Tante amicizie vere. Professori (in particolare alcuni, ovviamente) davvero eccezionali. Un ambiente intellettualmente vivace e aperto al confronto. Ma soprattutto avere davanti agli occhi l’esempio – che spesso parla più di tante parole - di persone che i propri valori li vivevano ogni giorno. Sono cose che non dimentichi e che ti porti dentro per tutta la vita. Per non parlare poi dei fondamentali del calcio imparati durante le attesissime sfide nel “campo grande”…


2) In che modo Argonne l’ha aiutata ad affrontare il mondo professionale?
Passione per l’approfondimento, capacità di cercare i collegamenti tra i diversi campi del sapere, interesse per la crescita delle persone accanto a te. Tutti aspetti che nel mondo della ricerca universitaria e dell’insegnamento sono fondamentali. E poi un’ottima preparazione nella conoscenza dell’inglese.




3) Scuola omogenea maschile: un vantaggio o uno svantaggio? Perché?
Quello che si vede stando a contatto con gli studenti in università è che le ragazze sono molto metodiche e quasi sempre più studiose. I ragazzi invece, anche se dedicano meno ore allo studio, hanno di solito migliori capacità di cogliere l’essenziale e un pizzico in più di sicurezza di sé. E’ anche il bello della differenza tra i sessi… E per questo non vedo nulla di male – anzi, la mia esperienza personale dice proprio il contrario - nell’educazione omogenea, che riconosce e “lavora” su queste diversità.




4) Un mondo tutto maschile: assomiglia più ad una caserma, ad una squadra sportiva o a un'avventura di pirati? Perchè?
Senz'altro una squadra di calcio. Da piccoli una classe di maschi è un vero spasso, non si discute. Poi la dimensione del gioco finisce ma maturano amicizie e legami profondi, che ti porti dietro per la vita (almeno, ci stiamo provando…).




5) Può condividere un breve ricordo, un episodio, della sua vita scolastica?
Le settimane in montagna dopo la fine delle lezioni, durante gli anni delle elementari e delle medie, con grandi passeggiate e memorabili gite in mountain bike. Oltre che l’attesa occasione per vivere un’esperienza lontano da casa (ma credo che i nostri genitori fossero anche più contenti, per potersi liberare di noi per qualche giorno…) erano momenti unici per costruire relazioni di fiducia e amicizia con i professori.




6) Perchè scegliere oggi Argonne?
Argonne è attenzione alla crescita di ogni ragazzo, spessore culturale e umano, e molto divertimento. Pensare che i miei l’hanno scoperta quasi per caso, abitavamo lì vicino… E invece si è rivelata essere un’esperienza unica, che ricorderò sempre con gratitudine.

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