Tra i più curiosi e affascinanti siti connessi con l’educazione merita un posto speciale quello di Sarah Cook, una intraprendente mamma di tre ragazzi, che tramite il suo RaisingCeoKids, come a dire “far crescere ragazzi presidenti” intende sostenere e promuovere la pro attività e il talento dei figli, fin dalla tenera età.
Può essere una provocazione, una "americanata" oppure un interessante stimolo dal quale trarre spunti utili: partiamo da qui per parlarne.
Ovviamente dare spazio al punto di vista di Sarah non vuol dire né sottoscriverlo al 100% né tantomeno che questo sia l'approccio ufficiale (o anche non ufficiale) Faes.
Vuol dire solo che la considero una interessante stimolazione che merita di essere ascoltata come spunto e offerta di ragionamento. In questo blog intendiamo proporre temi che riteniamo utili per stimolare il dibattito e per ragionare.
Lasciamo dunque la parola a Sarah per capire se e che cosa ci sia di positivo nel suo approccio, molto pragmatico, e che cosa invece stoni nella nostra sensibilità.
Ovviamente dare spazio al punto di vista di Sarah non vuol dire né sottoscriverlo al 100% né tantomeno che questo sia l'approccio ufficiale (o anche non ufficiale) Faes.
Vuol dire solo che la considero una interessante stimolazione che merita di essere ascoltata come spunto e offerta di ragionamento. In questo blog intendiamo proporre temi che riteniamo utili per stimolare il dibattito e per ragionare.
Lasciamo dunque la parola a Sarah per capire se e che cosa ci sia di positivo nel suo approccio, molto pragmatico, e che cosa invece stoni nella nostra sensibilità.
Per farci raccontare come è nata questa idea e che cosa può offrire come contributo, ho intervistato Sarah che mi ha fatto dono di un video, come risposta. Lo trovate qui sotto in versione originale inglese. Siamo una scuola profondamente radicata nella internazionalizzazione per cui sono sicuro che tutti potrete vedere e gustare il filmato di Sarah.
E per chi preferisce una versione più nazionale qui sotto trovate la trascrizione di ciò che dice.
Vi lascio con Sarah.
Buongiorno sono Sarah cofondatrice di Raising CEO Kids (RCK), oggi rispondo alle domande di Paolo, che mi arrivano direttamente dall’Italia,
mi rende orgogliosa il constatare che il messaggio di RCK si sta diffondendo nel mondo.
La prima domanda è a proposito del nostro inizio:
abbiamo iniziato 6 anni fa con mio figlio che allora aveva 8 anni, voleva cominciare a vendere su ebay e fece un sacco di ricerche al riguardo. Noi come genitori eravamo un po’ preoccupati e quindi abbiamo atteso qualche anno.
Quando ha compiuto 10 anni ha cominciato di fatto a vendere su ebay, il suo margine di profitto era fenomenale e ha imparato molto a proposito di tecnologia e customer service. A 12 anni ha cominciato a riparare computer, sia virtualmente dalla sua camera che materialmente. Adesso che ha 14 anni continua questa attività e ha costituito una rete di persone che lo aiutano a fare video editing.
All’inizio io e mio marito non sapevamo come aiutarlo per le questioni legali e finanziarie, come per esempio se dovesse pagare le tasse. Questi argomenti per noi erano un mistero, ma volevamo aiutarlo a crearsi un business che gli permettesse di guadagnare. Cercavamo le risposte alle nostre domande e ci è venuta l’idea di mettere tutto questo a disposizione di altre famiglie che avessero le stesse esigenze.
Quando avete avviato il sito RCK?
RCK il nostro sito internet è nato circa un anno fa e da allora è cambiato molto, qui potrete trovare interviste ai bambini e ai loro genitori, il parere di esperti, c’è la possibilità di fare direttamente le domande agli esperti e molto altro.
Qual è la mission di RCK?
La mission di RCK è quella di supportare non solo la famiglia, ma anche i bambini della famiglia,
Quale consiglio daresti alle famiglie?
Il miglior consiglio che posso dare alle famiglie è quello di aiutare i figli a scoprire la loro passione e i loro talenti; di indirizzarli quindi a trasformare la loro passione e le loro capacità in profitto. Credo fermamente che quando si riesce a far capire ad un bimbo che lavorare può essere divertente e redditizio allo stesso tempo, manterrà questo atteggiamento anche da adulto e lo trasmetterà a chi gli sta vicino.
Il consiglio più utile è quindi di scoprire cosa i vostri figli sanno fare bene e trovare il modo di rendere proficua questa loro attitudine.
Quali sono gli argomenti che i genitori cercano in RCK?
Il più discusso spiega come utilizzare le esperienze quotidiane per insegnare ai bambini qualcosa del mondo finanziario, il concetto di leadership e come essere buoni cittadini.
Un altro degli argomenti molto commentati è quello sull’opportunità che i bambini stiano in cucina. E come stare in cucina, e tutti gli altri momenti di vita quotidiana, diano ai figli modo di imparare “lifeskills” che gli saranno utili nel mondo del lavoro . Quindi guardatevi intorno, pensate a ciò che fate tutti i giorni in famiglia e cercate di introdurre argomenti di conversazione che riguardino la finanza e il mondo del lavoro.
Tre suggerimenti per crescere un figlio come un CEO.
• Capire quali sono le attitudini di vostro figlio e capire come trasformarle in occasioni di profitto.
• Di fronte alle richieste di acquisto per esempio di un giocattolo, non dire semplicemente di no, ma piuttosto:”Come posso aiutarti a perché tu riesca a comperarlo da solo?”.
• Non è una buona cosa rispondere che non possiamo permetterci l’acquisto, è molto più educativo spiegare al figlio che se comincia a guadagnare qualcosa ogni giorno , poi potrà comperarsi quello che desidera.
Dove si possono trovare informazioni a proposito di RCK?
Sono molto contraria a quest'approccio; lo trovo fuorviante in questo blog, nel senso che ci non conosce il FAES può pensare che la linea educativa del FAES sia questa, mentre grazie a Dio non lo è assolutamente. Le ragioni della mia contrarietà le spiega Chesterton, infinitamente meglio di come saprei mai fare io, qui.
RispondiEliminaCorreggo: *chi non conosce il FAES...
RispondiEliminaMi spiace tu sia contraria, io non lo sono e ti spiego perché:
RispondiElimina1) perché non mi sembra tutto sia da buttare in un approccio, molto americano è vero, che tende a tirare fuori il talento dei ragazzi e li spinge ad impegnarsi per raggiungere obiettivi che vogliono. Il che non vuol dire che sposi questo approccio al 100%, né forse al 50%, ma neppure allo 0%. Si tratta di pescare il buono.
2) perché è scritto in maniera molto chiara che si tratta di uno spunto estratto da un sito americano e si specifica che va preso anche come americanata.
Ergo
non c'è scritto da nessuna parte che il Faes faccia proprio questo approccio e lo proponga nelle proprie scuole.
Quando si parla di ciò che fa il Faes lo si esplicita.
Questo blog NON è fatto per raccontare cosa fa il Faes, per quello ci sono le news del sito, ma per stimolare alla riflessione su temi educativi e non solo.
Altrimenti non servirebbe un blog, basterebbero le newsletter interne.
Grazie
Paolo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminanon mi sembra tutto sia da buttare in un approccio...
RispondiEliminaCerto: in qualsiasi approccio educativo c'è sempre qualcosa di buono. Se vai nelle accademie di regime di PyongYang puoi trovare persino lì spunti educativi utili. Ciononostante non avresti fatto educare i tuoi figli a Kim Jong Il. Noi siamo in piena emergenza educativa, e quindi abbiamo bisogno del meglio, non di qualcosa che sia soltanto "non del tutto da buttare".
...non c'è scritto da nessuna parte che il Faes faccia proprio questo approccio e lo proponga nelle proprie scuole. Quando si parla di ciò che fa il Faes lo si esplicita.
A mio parere invece rischia di passare implicitamente, e quindi in modo assai penetrante, quando lo proponi in un blog come questo, il cui scopo è chiaramente (o no?) far conoscere l'approccio FAES a chi non lo conosce ancora.
Questo blog NON è fatto per raccontare cosa fa il Faes, per quello ci sono le news del sito... Altrimenti non servirebbe un blog, basterebbero le newsletter interne...
Beh, ma le news del sito e le newsletter interne raggiungono solo chi il FAES lo conosce già. Questo sito invece raggiunge potenzialmente tutti, e da quello che scrivi qui la gente si fa un'idea di cos'è il FAES. E' una bella iniziativa, la tua, ma anche una bella responsabilità!
Per questo ho reagito: perché il FAES ha un ideale educativo ben più grande, bello e umano di quello proposto dalla simpatica Ms.Sarah.
Ho visto tre tuoi commenti che non vedo qui pubblicati. Nel caso li pubblicherai tu.
RispondiEliminaComprendo quello che dici, prendo atto. E apprezzo lo spirito di affetto e positività per il Faes.
Grazie di nuovo
Paolo
Mi scuso: ho cancellato due commenti perché avevo fatto alcuni errori. Però la terza volta ho pubblicato!.. :)
RispondiEliminaGrazie a te del tuo gran lavoro per il FAES. Buon ... tutto!