mercoledì 13 febbraio 2013

La guerra tra scuola e famiglia (parte seconda di tre)



II Esiste una scuola che non educhi?
Prima di scendere nella tana del drago cerchiamo di capire che cosa si aspettano i genitori dalla scuola oggi e che ruolo la scuola si sia apparentemente ritagliata per sé.
Nel suo intervento, che ha avuto luogo durante l’Open Day delle scuole Faes di Milano in novembre, la neuropsichiatra dell’età infantile ed evolutiva Mariolina Migliarese, ha chiesto ai suoi ascoltatori se preferiscono una scuola che si limiti ad insegnare o una che anche educhi.
Domanda provocatoria da un certo punto di vista. Oggi si presume che la scuola abbia come solo compito quello di trasmettere del sapere. Il che è falso.
Anche se la scuola ha fatto di tutto per farcelo credere?
Perché? Se vogliamo essere ottimisti perché il relativismo l’ha influenza a tal punto da annebbiarle la vista. Educare significa avere un sistema di valori di riferimento e ciò sembra in contrasto con coloro che pretendono che rispetto significhi rinuncia ad ogni valore non negoziabile.
Per cui meglio pensare a trasmettere nozioni, a favorire la socializzazione che ad educare: lo chiarisce con grande lucidità Paola Mastrocola nel suo crudo e squisito saggio La scuola raccontata al mio cane.
A voler essere invece maliziosi è perché dietro questo schermo di apparente neutralità, si lavora per la manipolazione delle menti.
Infatti non è possibile trasmettere solo nozioni senza influenzare sempre gli alunni con una visione personale. Lo spiega benissimo C.S.Lewis, filosofo e scrittore autore del famoso ciclo di Narnia e membro degli Inklings, nel suo bel libro The abolition of man introvabile nella sua versione italiana (qui trovate la sua descrizione, qui qualche citazione e un qui un riassunto – nel link precedente, quello del titolo, trovate la versione integrale del pamphlet in versione pdf) dove con una serie di esempi spiega come l’educazione stia corrompendo l’uomo privandolo della sua capacità di conoscere il bene, il bello e il vero. Se si considera che il testo è del 1943 possiamo comprendere l’attualità del saggio, la medesima di quei libri che parlano della verità sull’uomo.
Ecco che cosa nota Lewis
I have hitherto been assuming that such teachers as Gaius and Titius do not fully realize what they are doing and do not intend the far-reaching consequences it will actually have. There is, of course, another possibility. What I have called (presuming on their concurrence in a certain traditional system of values) the 'trousered ape' and the 'urban blockhead' may be precisely the kind of man they really wish to produce. The differences between us may go all the way down. They may really hold that the ordinary human feelings about the past or animals or large waterfalls are contrary to reason and contemptible and ought to be eradicated.
They may be intending to make a clean sweep of traditional values and start with a new set.”

C’è dunque l’intento di manipolare le coscienze e produrre sciocchi scimmioni? Beh il dubbio viene se si riflette su come è stato trasformato e stravolto il concetto di educazione.


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