Grandissimo successo di pubblico per il primo appuntamento del 2013 del ciclo Diet Conferences - investigazioni culturali a basso contenuto di noia. Protagonista dell'evento l'attore, sceneggiatore e regista Gennaro Nunziante.
Due ore all'insegna del divertimento in cui Gennaro ci ha raccontato come è nata la sua passione per la recitazione e quanto ha dovuto lottare contro lo scetticismo della famiglia (il padre lo voleva ferroviere come lui) e del mondo della recitazione. Inizia col descriverci la sua carriera, dalle delusioni iniziali fino ad arrivare al successo.
Viste le difficoltà di imporsi nella "piccola e povera (artisticamente parlando)" Bari, decide di trasferirsi a Roma dove gli viene data una possibilità da Flavio Bucci. Qui matura la prima grande decisione professionale della sua vita: mai più teatro!
Tornato a Bari a partire dal 1985 si mette in luce come ideatore e autore di testi per programmi televisivi nei quali recitano i comici Toti e Tata (Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo) e quindi con un programma televisivo di grande successo nell'emittente televisiva locale TeleBari. Successo che gli vale un "contrattone" (per gli standard a cui era abitutato fino ad allora) nella più famosa TeleNorba.
Ed è proprio qui che un giorno si presenta per un provino Luca Medici, in arte Checco Zalone, che lo colpisce per la simpatia, la goffaggine e la caparbietà nel farsi conoscere ed apprezzare. Inizia la collaborazione che li porterà al successo.
Eccellente nella scrittura comica, nel
frattempo Gennaro diventa sceneggiatore cinematografico: nasce l’idea di un film insieme ma lo scetticismo
generale che gravita intorno ai “due pugliesi” vale loro innumerevoli porte in
faccia. E’ il produttore Pietro Valsecchi il primo a dar loro fiducia e carta
bianca. Quando esce “Cado dalle nubi” nessuno crede al successo del film: le
previsoni più ottimistiche sono di un incasso di 3 milioni di euro ma dopo soli
due giorni la pellicola è già a quota 2,8 milioni e chiuderà a 14! Come nella
più classica tradizione italiana tutta l’ironia che li aveva accompagnati nella
preparazione del film di colpo diventa complimento e tutti sono pronti a
“salire sul carro”.
Tra un aneddoto e
l’altro Gennaro ci racconta di come il pregiudizio li accompagna anche nella
preparazione del secondo film al quale lavorano. L’idea comune è che un colpo
di fortuna, perché è di quello che si tratta per tutti gli addetti ai lavori,
capita solo una volta nella carriera. E ad alimentare le perplessità è anche la
scelta del tema: il terrorismo. Ma dopo qualche resistenza arriva il via libera
dalla casa cinematografica. Il successo di “Che bella giornata” è senza
precedenti: l’incasso finale di 43 milioni di euro ne fa il film di maggior
incasso in Italia dopo “Avatar”.
Tuttavia quello che
salta all’occhio è come il successo non abbia minimamente scalfito l’indole da
uomo semplice e di spirito di Gennaro. Un pomeriggio davvero divertente in sua
compagnia conclusosi con una piccola anticipazione del suo prossimo lavoro,
sempre con l’amico Checco, dal titolo “Sole a catinelle”.
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