Qualche giorno fa vi abbiamo mostrato come lo sport possa aiutare i bambini a crescere, come possa rafforzare le capacità fisiche ma anche stimolare lo sviluppo di altre capacità.
Però non sempre lo sport è positivo per i bambini: ci riferiamo a quei casi particolari, ma purtroppo esistenti, in cui i genitori portano allo stremo e all'eccesso la pratica sportiva e si rischia di cadere nell'eccesso e nel dannoso.
Vogliamo riproporvi oggi un post scritto quasi un anno fa, ma sempre molto attuale: una storia di insana competizione agonistica, quando la passione dei genitori per uno sport ricade sui figli in maniera negativa.
Esistono purtroppo molti esempi simili, anche tra gli sportivi famosi.
"Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita..." Così scrive Andre Agassi, uno dei piú grandi campioni di tennis di tutti i tempi, in un memoir ("Open") che ha fatto scalpore nel mondo, non solo in quello del tennis.
Buona lettura, e che sia utile per far riflettere tutti i genitori.
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