Pippo Corigliano presenta
per FaesBook il suo nuovo libro “Quando Dio è contento”…
Quando Dio è davvero
contento?
Il segreto della felicità
è quello di lasciar fare a Dio, e la prima conseguenza è saper voler bene.
Anche per questo nel libro si racconta di persone e non si fanno teorie. A tal
proposito una persona che ho conosciuto è San Josemaria Escrivà, un uomo che sapeva
voler bene, così come Giovanni Paolo II. Certo adesso avrei potuto inserire
anche Papa Francesco ma anche Ratzinger perché abbiamo avuto una serie di Papi
che sapevano parlare con amore e dell’amore.
Che relazione c’è tra Dio
e la felicità?
Un’identità totale. "La
creatura sta bene quando è in sintonia con il creatore". Dio ci ha dato il
creato, ci ha dato l’esistenza e quindi saremmo sciocchi se continuassimo a
fare come Adamo e a fare le cose per conto nostro. E’ invece molto più bello
rendersi conto che noi siamo dei poveri uomini che però diventiamo grandi
quando ci appoggiamo a Dio… Bisogna imparare ad appoggiarsi a Dio, è questo il
vero segreto.
Nel libro si fa accenno
al film “The blues brothers”…
“Siamo in missione per
conto di Dio”. Così dicono nel film, ed uno dei motivi del suo successo è che
ha questa colonna vertebrale, cioè c’è questo filo che regge tutta la trama, e
dove questa frase “Siamo in missione per conto di Dio” dà una forza particolare
al film, con quel clima surreale e che trasmette un concetto molto chiaro, dove
la fiducia dei protagonisti di riuscire è legata a questa missione. Gesù dice
“Io mando voi come il Padre ha mandato me” e quindi da qui nasce il concetto
che “noi siamo in missione per conto di Dio”.
Si sente di dare qualche
consiglio agli studenti e agli insegnanti Faes per conquistare la felicità a
scuola e nella vita?
A questo devono pensare i
genitori. Io ho una grande ammirazione per i genitori… Quando ho scelto il
celibato pensavo di essere un eroe per questa scelta. Man mano che mi rendevo
conto di com’era la vita delle persone sposate mi sono reso conto di quanto è
una vita davvero eroica. L’unico consiglio che mi sento di dare agli educatori
è quello di essere loro i primi ad appoggiarsi su Dio, in altre parole quello
di confessarsi, di leggere il Vangelo e di andare a Messa.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.