Come la nascita di un figlio cambia la vita dei
suoi futuri genitori?
La nascita di un bambino è un
evento “forte” che mette in movimento tutto l’universo familiare intorno a lui:
il primo figlio che arriva infatti non solo trasforma i membri della coppia in
genitori, ma li mette a confronto in modo nuovo con la generazione precedente,
quella dei futuri nonni, che sono stati per loro il modello positivo o negativo
della genitorialità. Ciascuno di noi è stato figlio in modo diverso e sulla
base delle relazioni che ha vissuto ha costruito dentro di sé modelli dei quali
non siamo generalmente consapevoli e che ora emergono concretamente, portandoci
a definire il nostro modo di essere padri o madri.
Nello stesso tempo il neonato, così indifeso e così
totalmente affidato ai suoi genitori, attiva in loro una forte responsabilità e
mette in evidenza anche la necessità di ridefinire le priorità della vita della
coppia.
E' più difficile diventare genitore al giorno d'oggi?
Non so dire se sia diventato
più difficile: certo, il fatto di rinviare spesso molto a lungo la maternità e
la paura di trovarsi davanti ad una responsabilità troppo grande sono elementi
che rendono più ansiosa la relazione. Si ha l’idea di dover tendere ad una
genitorialità perfetta: si desidera essere genitori perfetti di figli perfetti
e si va alla ricerca di ricette, tecniche, consigli, che indichino una via
sicura in questa direzione. Penso sia molto importante tornare ad alimentare la
fiducia che è possibile essere dei genitori “sufficientemente buoni” e che per
far questo non è necessario avere competenze specialistiche, ma imparare ad
attivare le capacità potenziali che ognuno di noi possiede naturalmente in
quanto uomo.
La nascita di un bambino può modificare il
rapporto di coppia?
L’uomo e la donna vivono la
nascita di un figlio secondo codici
diversi, e questa differenza è
fonte possibile di incomprensioni. Soprattutto la donna può trovarsi
spiazzata dall’intensità imprevista del legame con il suo bambino, tanto da
mettere in secondo piano il rapporto con il marito e da diminuire di fatto il
valore primario del legame di coppia.
E’ perciò molto importante, per
la salute di tutta la famiglia, che mamma e papà continuino ad essere sempre e
comunque marito e moglie, ricordandosi giorno dopo giorno di fare un’attenta
manutenzione della loro coppia. Non bisogna cedere alla tentazione di dedicare
tutto il tempo al bambino, magari
spinti dalla preoccupazione di trascurarlo: la migliore garanzia di benessere
per un figlio nasce dalla capacità dei suoi genitori di coltivare sempre il
proprio rapporto.
Quali sono i motivi principali per cui si
diventa genitori per la prima volta sempre più tardi?
Penso che i motivi siano molti
e di natura diversa: la paura di costruire relazioni stabili, le concrete e
purtroppo frequenti difficoltà economiche, la sfiducia nel futuro, l’idea che
l’investimento professionale sia la principale chiave di realizzazione della
persona.
Avere dei figli vuol dire avere
passione per la vita, avvertire il suo valore e il suo significato, tanto da desiderare di farla nascere e
fiorire al di là di sé. La nostra non è certo una società che incoraggia questo
tipo di sentimenti, ma è piuttosto portatrice di una evidente cultura di morte…
Per fortuna, malgrado tutto,
una parte di noi continua a desiderare sempre ciò che è bene e ciò che è bello,
e i bambini continueranno perciò a venire al mondo.
Che consigli darebbe a neo mamme e neo papà?
Non amo i consigli generici: mi
piace di più rispondere alle domande concrete, condividere con i genitori ciò
che li preoccupa o li interroga strada facendo.
Posso dire però almeno questo:
non bisogna avere paura. Avere dei figli è davvero una sfida appassionante,
qualche volta difficile, sempre interessante. Non ci si pente mai di avere
messo al mondo un figlio, né di avere fatto la fatica necessaria per amarlo e
farlo crescere.
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