Lo so, è un post lungo, una intervista che va decantata: ne vale la pena, fidatevi. Leggete anche a tratti, ma arrivate in fondo.
Era tanto tempo che non
piangevo leggendo un libro. Forse dai tempi de Il Signore degli Anelli, e non per rabbia o dolore, ma per la gioia.
Che questo pianto è quello più profondo e sereno, legato direttamente al senso
e alla speranza. È quel pianto che sgorga dall’illuminazione che ti regala una
immagine, una musica, una parola. E di parole capaci di donare questa felicità
il libro Mani
Calde di Giovanna Zucca ne contiene tante. Perché dipinge le occasioni
della vita, quel bene che è nascosto ma sempre presente e che il dolore sa
rivelare.
È un libro che svela, che
costringe ad affrontare se stessi, che ti proietta e ti rinserra, che scalda e
congela, ma senza raggelare, perché alla fine ne esci come rinvigorito. Oso
dire purificato.
È Davide, un bambino in
coma, che costituisce voce e filo narranti di questa vicenda che scuote tanto i
personaggi che intorno al bimbo compaiono e da lui attingono senso, quanto i
lettori. Che ci si confronta con le piccole enormi tragedie della vita,
quell’attimo che può spezzare il filo o ritessere la trama, che ti fa cambiare
o continuare ma con una consapevolezza che non immaginavi. Senza lieti fini
sdruciti e stucchevoli, senza pendii rosati con ultime inquadrature da
principesse disneyane, il libro ti lascia lì chiederti che cosa accadrà adesso, e quando questo succede vuol
dire che ti ha scavato dentro, si è annidato per donarti un ricordo che non
andrà via facilmente.
Ma chi è l’autrice’ Chi è
Giovanna Zucca che di mestiere fa tutt’altro? Lasciamo che sia lei a
presentarsi:
Strumentista di sala operatoria all'ospedale
Ca' Foncelli di Treviso, continuo l'attivita universitaria presso il
dipartimento di filosofia di Venezia Ca' Foscari come membro del CISE centro
interuniversitario di studi sull'etica. Ho da poco tenuto un seminario sul tema
" Il volto di Dio" fatto di testo musica e immagini molto apprezzato.
Infermiera, filosofa e scrittrice:
qual è il collegamento?
Da
lontano.Ventenne amavo sia l'idea di diventare una strumentista di sala
operatoria ( complice una serie televisiva che andava in quei lontani anni 80,
dove c'era un chirurgo di nome Gonzo che viveva in una roulotte dsavanti
all'ospedale, e un'infermiera di sala operatoria dagli occhi meravigliosamente
azzurri che facevano capolino dalla mascherina.Tutto ciò molto romantico, mi
spinse a chiedere informazioni su come si arrivava a fare la strumentista.Amavo
anche la filosofia.Tentai il concorso per la scuola di infermiera, lo vinsi e
iniziai il mio percorso dicendo a me stessa che la laurea in filosofia l'avrei
presa in seguito.Cosi è stato.Vivo sospesa tra tecnica e metafisica e ci sto
benissimo.
Da dove nasce l’idea di Mani Calde (qui la
simpatica pagina su Facebook)?
Dagli
anni di lavoro in sala operatoria di neurochirurgia.Dove osano gli Dei.Ho amato
moltisimo la neurochirurgia, un giorno giravo per Treviso in cerca di un
parcheggio-Era una domenica di novembre, la prima con i negozi aperti.La mia
amica di compere Roberta mi attendeva per un giro delle vetrine.Improvvisamente
lo vidi a fianco a me.Carino, fossette sulle guance e dentoni a paletta.Stava
in macchina con me.Aveva delle scarpe da ginnastica di quelle con le lucine
quando si cammina.Mi osservava indicandomi col dito i pochi posti vuoti dove
infilare la mia macchina.Ehh dai tanto questa sta dappertutto....mi disse.Feci
due volte il giro della circonvallazione esterna della città.Poi corsi a casa a
mi misi a scrivere.Per venti giorni Davide non mi ha lasciata.Roberta ancora mi
rinfaccia quel paccone di quasi due anni fa.....
Dal libro emergono alcuni messaggi
molto forti in merito ad alcuni temi… “caldi”. In coda al pezzo riporto alcune
citazioni che ritengo belle ed illuminanti, ora mi farebbe piacere che tu ci
aiutassi a comprendere meglio il tuo parere a proposito di
- paternità
Come
dice quel gran filosofo di Davide, fare il padre è facile.Cosa dice in fondo?
Che se porti le cose pesanti, insegni a nuotare, consoli quando le cose vanno
male a calcio allora fai il padre.Non servono grandi soloni, a pontificare dall'alto
di cattedre imponenti, su cos'è la paternità.Basterebbe ascoltare i bambini per
capire cosa è per loro un padre.Davide ha un padre-padre.Magari non è perfetto,
ma è quello che lo porta a vedere la partita dell'inter e nasconde alla mamma
la macchia sul muro.Il cafone ha avuto un padre-nonpadre. Invisibile.
- famiglia
Che
senza una famiglia non andiamo lontano.Bozzi è la dimostrazione che le ferite
dei non amati non si rimarginano mai.
- amore coniugale
L'amore
tra Paolo e Giulia è consapevole, voluto,difeso.L'amore non è un regalo, è
fatica, impegno, sacrificio.Troppo facile fare le valige la prima volta che si
lascia il dentifricio aperto o non si porta fuori la spazzatura, l'amore è
comprensione ma soprattutto volontà.Volontà forte di amare.Amare quella
persona.
È il dolore, anzi la sofferenza, che getta luce sulla vita,
sulle vite dei protagonisti: è così?
Il
dolore sì.Un dolore che li fa rendere pienamente consapevoli di quanto fosse
felice la loro vita.Una vita piena di difetti,vizi,monotona forse,
ma...meravigliosamente felice.Un dolore che riposiziona al giusto livello la
gerarchia delle priorità, e che fa vergognare Paolo per esempio del troppo peso
dato a una promozione.
il
dolore, la paura, generano amore mai disperazione: è solo letteratura o anche
vita?
E'
soprattutto vita. Io ho potuto scrivere questa storia perche 20 anni di lavoro
in sala operatoria, per lo più in settori di area molto critica, mi hanno
convinta che dolore e paura generano disperazione, ma la disperazione se condivisa
con chi si ama genera amore.La disperazione resta tale se chi la prova resta
solo.
La fede si intravvede sullo
sfondo: che ruolo ha nel libro e nella vita dell’uomo.
Filosoficamente
parlando, il senso dell'oltre nasce con l'uomo.E' costitutivo dell'essere.Se
pensiamo alla caverna di Chauvet, in prossimità della fine della prima
glaciazione, 32.000 anni fa, in quella caverna si riunivano i nostri antenati a
tendere la forza verso il trascendente.Il sapiens, capace di trasformare il
mondo a sua immagine a somiglianza era già adulto all'alba della nostra
modernità proprio a causa di quella religiosità così fortemente aderente allo
spirito, alla totalità dell'essere. Osservando per la prima volta i disegni
della grotta, ho provato una forte comunanza con quegli uomini, come se fossero
di un passato che si chiama ieri,ho compreso davvero che il senso del sacro, la
speranza del futuro nell'ardore religioso del presente sono costitutivi del
nostro essere uomini e donne. E sono sempre più convinta che senza il pensiero
di un ente perfetto che ci trascende, all'umanità salta il ventre.
Ci sarà un seguito alla vicenda di
Davide?
C'è
già pronta la seconda parte di Mani calde, che vede protagonista il dott.Bozzi,
dopo l'incontro con Davide.Che ne sarà di lui? Ci saranno Bozzi, il dott. Mari
e Patty Pop.E' la vicenda drammatica ma molto umana di un uomo piegato dalla
sventura che tuttavia riesce a risollevarsi grazie alla presenza nella sua vita
di persone che nonostante tutto lo amano. Non ci sarà Davide.
Verrà
pubblicato dopo il mio prossimo romanzo, che uscirà a settembre e avrà
come protagonista la grande Jane Austen.Jane Austen
donna,innamorata,ammalata,folle di passione....non ho ancora il titolo ci penso
questi giorni.Spero che la Fazi faccia uscire subito dopo la seconda parte di
Mani calde. Ormai me lo chiedono in molti.
Giovanna è molto presente su youtube grazie alle
attività che svolge per le scuole con entusiasmo. Ecco qui qualche
segnalazione:
Ecco gli estratti sopra anticipati che vale la pena
leggere
Che cosa vuol dire fare il papà
Allora gli dico che fare il padre è facile. Un papà aggiusta i giocattoli
quando si rompono, mette a posto la pista delle macchinine quando non hai
voglia, ti insegna ad andare in bici senza rotelle e porta le cose pesanti tipo
l’acqua dal garage in cucina, o sposta i mobili per cercare la pallina che è
caduta dietro. Poi un papà ti dice che sei bravo anche quando a calcio hai
fatto perdere tutta la squadra e dice a mamma che la macchia sul muro c’era già
da prima, mentre non è vero, e ti dice che non importa se non hai preso dieci
Ah, che cossé l'amor?
"Papà, papà, sono innamorato", di Guendalina o Matilde o Emma, che tutte
così si chiamano le bambine oggi… e io e sua madre lo guarderemo e, sentendoci
molto saggi, gli diremo che quello non è l’amore, è una cosa bellissima ma non
è l’amore, è un fuoco che divampa e fa essere molto felici o molto disperati, e
tutti abbiamo provato quell’ebbrezza che ti manda sulle montagne russe e ti
sconvolge la vita. Ma l’amore è altro. È la certezza che puoi contare sulla
persona che hai accanto. È la certezza che quella persona la sceglieresti lo
stesso a distanza di anni, quando hai visto il meglio e il peggio di lei. È il
fatto che la persona che ami tira fuori il meglio di te.
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