martedì 22 ottobre 2013

Il costo della scuola e l'educazione

Volentieri pubblichiamo questo intervento di Mario Viscovi apparso originariamente su A tutto Sesto.

L'ing. Mario Viscovi è stato uno dei fondatori dell'Associazione Faes nel 1974 e per lunghi anni segretario generale. E' la sua una voce autorevole e piena d'esperienza alla quale lasciamo spazio ringraziandolo per avere ancora tutta questa passione per le scuole, la famiglia, l'educazione e soprattutto la verità.





Se si ammette che i genitori sono i primi e principali educatori dei figli (non lo Stato, non la Chiesa), spetta ai genitori responsabili anche la scelta di quelli che debbono essere gli educatori sussidiari, in primis della scuola. Questa scelta comporta logicamente l’assunzione dei costi dei mezzi educativi sussidiari: ciò rientra nei diritti e nei doveri di coloro che sono i titolari dei primi e principali educatori.
   La crisi economica che attanaglia l’Occidente ha costretto anche la quinta potenza economica europea, l’Olanda, a ricorrere a misure impopolari. Pochi giorni fa il re dei Paesi Bassi Willem-Alexander ha rivolto un accorato discorso al Parlamento chiedendo l’approvazione della proposta del Governo intesa a ridurre drasticamente il  welfare state, lo stato di benessere, al fine di permettere il graduale pagamento del debito pubblico. Ha dichiarato inoltre che i cittadini olandesi si devono convincere che lo Stato potrà intervenire sempre meno nei costi della sanità e della previdenza sociale; questi costi saranno a carico degli enti che i cittadini dovranno creare per garantire la continuità dei servizi ai quali la vita moderna ci ha abituati. Com’è possibile che gli olandesi accettino queste proposte senza fare la rivoluzione? Penso che lo potranno fare perché da sempre sono abituati a pagarsi la scuola, sia pure con un sostanziale sussidio da parte dello Stato. Infatti in Olanda i genitori possono scegliere – a parità di condizioni economiche – di mandare i figli alla scuola statale, o a quella cattolica, o a quella protestante o a una scuola indipendente. È un po’ quello che da noi auspicava alla fine degli anni ’60 dello scorso secolo il Ministro dell’Educazione Salvatore Valitutti.
   Finora i nostri politici hanno preferito non pagare i debiti rinviandoli alle generazioni future; non mi pare una buona politica: un genitore responsabile cerca di lasciare in eredità ai figli qualcosa di concreto, non dei debiti da pagare. Come è noto, il Ministero che più ci costa, che più ci crea debiti, è il MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. 
   Ed è dimostrato (anche se si tiene accuratamente nascosto all’opinione pubblica) che un alunno della scuola statale costa ben più che un alunno nella scuola non statale «paritaria» (quella cioè che garantisce i requisiti richiesti per avere la parità). E che pertanto lo Stato ci guadagnerebbe – cioè spenderebbe molto meno – se lasciasse ai cittadini e agli enti privati la gestione di buona parte delle sue scuole. Così la famiglia potrebbe scegliere non solo la scuola che rispetta i principi nei quali quella famiglia si identifica, ma anche la scuola che garantisce la migliore preparazione didattica.        
   A conferma di ciò, cito brevemente alcuni dati di confronto, rispetto alle scuole statali, riguardanti le scuole paritarie FAES (FAmiglia E Scuola) di Milano, create quarant’anni fa da un gruppo di genitori sensibili alla responsabilità di cui sopra:

Costo annuo/alunno in euro
– Materna statale 6116                   
– Materna FAES   3500

– Primaria statale 7366                   
– Primaria FAES   4300
– Secondaria I°ciclo statale 7688   
– Secondaria I°ciclo FAES   5100

– Secondaria II° ciclo statale 8108  
– Secondaria II° ciclo FAES   4850

Per motivi di sensibilità sociale, il FAES eroga oltre 200.000 euro/anno come agevolazione sulle rette ad alunni meritevoli e di famiglie bisognose (circa l’8% del totale rette). Nonostante la dichiarata parità delle scuole riconosciute paritarie, gli enti pubblici contribuiscono molto limitatamente alla copertura dei costi delle scuole non statali:
– la Regione Lombardia, in base a criteri di merito e di bisogno, concede ad alcune famiglie circa 500-550 euro/anno/alunno;
– lo Stato eroga alle paritarie FAES un contributo annuo/classe che assomma a circa 700 euro alle Materne, 90 euro alle Primarie, 80 euro alle Secondarie I° ciclo; niente ai licei classico e scientifico.

   E pensare che la Fondazione Agnelli nel 2012 ha riconosciuto il liceo classico FAES come il migliore di Milano.

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