L'ing. Mario Viscovi è stato uno dei fondatori dell'Associazione Faes nel 1974 e per lunghi anni segretario generale. E' la sua una voce autorevole e piena d'esperienza alla quale lasciamo spazio ringraziandolo per avere ancora tutta questa passione per le scuole, la famiglia, l'educazione e soprattutto la verità.
Se si ammette che i genitori sono i primi e principali
educatori dei figli (non lo Stato, non la Chiesa), spetta ai genitori
responsabili anche la scelta di quelli che debbono essere gli educatori
sussidiari, in primis della scuola. Questa scelta comporta logicamente
l’assunzione dei costi dei mezzi educativi sussidiari: ciò rientra nei diritti
e nei doveri di coloro che sono i titolari dei primi e principali educatori.
La crisi
economica che attanaglia l’Occidente ha costretto anche la quinta potenza
economica europea, l’Olanda, a ricorrere a misure impopolari. Pochi giorni fa
il re dei Paesi Bassi Willem-Alexander ha rivolto un accorato discorso al
Parlamento chiedendo l’approvazione della proposta del Governo intesa a ridurre
drasticamente il welfare state, lo
stato di benessere, al fine di permettere il graduale pagamento del debito
pubblico. Ha dichiarato inoltre che i cittadini olandesi si devono convincere
che lo Stato potrà intervenire sempre meno nei costi della sanità e della
previdenza sociale; questi costi saranno a carico degli enti che i cittadini
dovranno creare per garantire la continuità dei servizi ai quali la vita
moderna ci ha abituati. Com’è possibile che gli olandesi accettino queste
proposte senza fare la rivoluzione? Penso che lo potranno fare perché da sempre
sono abituati a pagarsi la scuola, sia pure con un sostanziale sussidio da
parte dello Stato. Infatti in Olanda i genitori possono scegliere – a parità di
condizioni economiche – di mandare i figli alla scuola statale, o a quella
cattolica, o a quella protestante o a una scuola indipendente. È un po’ quello
che da noi auspicava alla fine degli anni ’60 dello scorso secolo il Ministro
dell’Educazione Salvatore Valitutti.
Finora i
nostri politici hanno preferito non pagare i debiti rinviandoli alle
generazioni future; non mi pare una buona politica: un genitore responsabile
cerca di lasciare in eredità ai figli qualcosa di concreto, non dei debiti da
pagare. Come è noto, il Ministero che più ci costa, che più ci crea debiti, è
il MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Ed è
dimostrato (anche se si tiene accuratamente nascosto all’opinione pubblica) che
un alunno della scuola statale costa ben più che un alunno nella scuola non
statale «paritaria» (quella cioè che garantisce i requisiti richiesti per avere
la parità). E che pertanto lo Stato ci guadagnerebbe – cioè spenderebbe molto
meno – se lasciasse ai cittadini e agli enti privati la gestione di buona parte
delle sue scuole. Così la famiglia potrebbe scegliere non solo la scuola che
rispetta i principi nei quali quella famiglia si identifica, ma anche la scuola
che garantisce la migliore preparazione didattica.
A
conferma di ciò, cito brevemente alcuni dati di confronto, rispetto alle scuole
statali, riguardanti le scuole paritarie FAES (FAmiglia E Scuola) di Milano,
create quarant’anni fa da un gruppo di genitori sensibili alla responsabilità
di cui sopra:
Costo annuo/alunno in euro
– Materna statale 6116
– Materna FAES
3500
– Primaria statale 7366
– Primaria FAES
4300
– Secondaria I°ciclo statale 7688
– Secondaria I°ciclo FAES 5100
– Secondaria II° ciclo statale 8108
– Secondaria II° ciclo FAES 4850
Per motivi di sensibilità sociale, il FAES eroga oltre
200.000 euro/anno come agevolazione sulle rette ad alunni meritevoli e di
famiglie bisognose (circa l’8% del totale rette). Nonostante la dichiarata
parità delle scuole riconosciute paritarie, gli enti pubblici contribuiscono
molto limitatamente alla copertura dei costi delle scuole non statali:
– la Regione Lombardia, in base a criteri di merito e di
bisogno, concede ad alcune famiglie circa 500-550 euro/anno/alunno;
– lo Stato eroga alle paritarie FAES un contributo
annuo/classe che assomma a circa 700 euro alle Materne, 90 euro alle Primarie,
80 euro alle Secondarie I° ciclo; niente ai licei classico e scientifico.
E
pensare che la Fondazione Agnelli nel 2012 ha riconosciuto il liceo classico
FAES come il migliore di Milano.
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