venerdì 25 ottobre 2013

Laurearsi e studiare online? Le università online sono in crescita...e danno i loro frutti!

Sempre più studenti si iscrivono alle università online: rappresentano oggi il 2% del totale degli iscritti all’Università e il loro numero è aumentato vertiginosamente negli ultimi 10 anni. 
A svelarlo è un'indagine condotta dall' Università Telematica Niccolò Cusano di Roma, un'università telematica fondata nel 2006 e al primo posto fra le strutture riconosciute dal Miur per numero di laureati e attività didattiche proposte.


Nella ricerca si indagano quali sono stati i fattori che hanno influito sulla crescita delle università online. Primo fra tutti viene indicato il risparmio: frequentare un corso di laurea triennale a distanza permette, infatti, di azzerare o quasi i costi relativi al materiale didattico, ai trasporti e all’alloggio a fronte di una retta leggermente più alta rispetto alle università private offline più economiche.
Come secondo fattore viene indicato l’ampliamento dell’offerta formativa: tra le 34 facoltà disponibili negli atenei italiani 14 hanno il loro corrispettivo online, il che rende a portata di click contenuti e competenze prima fruibili solo in presenza.
Ma chi sceglie questa tipologia di università particolare e non canonica, sono per la maggior parte di età compresa fra i 23 e i 40 anni: lavoratori desiderosi di specializzarsi e studenti che non possono permettersi di studiare lontano da casa per gli alti costi che comporta la vita da fuori sede.
In un primo momento l’insegnamento on-line appare fonte di annullamento di alcune facoltà umane, di un incremento della pigrizia intellettuale, di un percorso educativo "irreale" per la mancata fisicità del rapporto e di un'alienazione degli studenti, ma le ricerche fanno emergere che i vantaggi che se ne traggono sono indiscutibili.
A poco valgono le critiche che assegnano alle università telematiche il ruolo di "laureificio", è necessario fare una distinzione tra le singole università: come per gli atenei pubblici e tradizionali, c'è chi fornisce un'adeguata preparazione e chi no, c'è chi è corrotto e chi no, non è possibile generalizzare. 
Chissà...dopo una social-izzazione dei canali di comunicazione si passerà anche ad una social-izzazione dell'istruzione?

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